Metri s.l.m. 712

 

Il nucleo abitativo di Rio Salso si trova su di una delle pendici che sovrastano l’omonimo corso d’acqua, situato nella valle tra Pietrapazza e S.Piero in Bagno, tale nome sembra derivare dalla scarsità di acqua che caratterizza questo fosso, in particolare nel periodo estivo (Rio arso).

Nella zona è stata ritrovata negli anni Cinquanta del Novecento un’ascia litica di colore verde, che attesta una presenza umana in queste zone già da tempi remoti. Non è noto se vi fossero però centri stabili fino all’epoca medievale, al 1193 risale il primo documento riguardante la zona.

In questo periodo era presente un castello, con una attigua Chiesa dedicata a S. Margherita; era probabilmente già presente anche il mulino. Nel 1213 Papa Innocenzo III concesse dei possedimenti nella zona all’Abbazia di S. Ellero, quest’ultima comprenderà la Parrocchia di Rio Salso fino al 1785.

Il castello venne conquistato nel 1335 dai ghibellini e distrutto nel 1404 da Jacopo Salviati per conto della Repubblica Fiorentina. Questi territori, confinanti con i domini dell’ Opera del Duomo di Firenze, nel 1455 passeranno sotto giurisdizione della Comunità di Corzano nel Capitanato di Bagno di Romagna.

La chiesa del castello, ormai diroccata, venne sostituita dalla Chiesa di S. Salvatore nel 1595, questa sorse in quello che è poi diventato il nucleo abitativo centrale nella zona, e le sue rovine sono ancora oggi visibili.

Vicino alla Chiesa si trovava un podere alle sue dipendenze (Capannello), la Casa Nuova e poco sopra il podere La Villa. Fino al Settecento questi poderi e molti altri della zona rimasero in mano a piccoli proprietari, che nel corso di questo secolo iniziarono ad ampliare i loro possedimenti. Vanno ricordati tra questi gli Spighi di Bagno e i Bartolini, è stata però la famiglia Giannelli quella che è rimasta maggiormente legata alla storia del luogo. Nel  1892 i Giannelli fecero costruire una loro casa, poi detta Palazzo, proprio nel nucleo di Rio Salso, che divenne il centro della vita del luogo: da qui passavano mezzadri, avventori diretti al mercato e parroci. Una stanza del Palazzo era sempre lasciata libera per gli ospiti, e per lo stesso motivo nel 1902 vi fu aperta un’osteria.

I Giannelli fecero realizzare altre opere  tra cui il ponte dei Riacci, il forno e il cimitero, questo ultimato nel 1892 e creato dopo l’epidemia di colera che nel 1855 colpì questa zona.

Per qualche anno a partire dal 1912 al Palazzo fu ospitata anche la scuola, poi spostata alla Casa Nuova fino al 1960.

Già alla fine del XVI secolo a Rio Salso sono registrati 80 abitanti, per arrivare ad un massimo di 141 abitanti nel 1921, da qui in poi inizierà un graduale abbandono del luogo, che risulterà completamente disabitato nel 1971.

Anche i Giannelli nel 1943 abbandonarono il borgo montano, i loro possedimenti furono venduti in gran parte al Demanio Forestale. Oggi restano molti ruderi nella zona, mentre il Palazzo Giannelli e la Casa Nuova sono stati ristrutturati.