Metri s.l.m. 586

 

Il castello di Corniolino, con il suo piccolo borgo, è stato nel periodo medievale il centro più importante della valle del Bidente. Dove sorge l’attuale paese di Corniolo si trovava una corte, detta di Fafforata, citata in diversi documenti sin dal 1179, dai quali risulta alle dipendenze dell’Abbazia di Isola e quindi della Diocesi di S. Ellero.

La rocca era di proprietà dei Conti Guidi del ramo poi stabilitosi a Corniolo e si trovava in una posizione strategica, vicina al confine appenninico e a quello dei domini fiorentini. Per questo motivo fu posto sotto la protezione della Repubblica di Firenze, che nel 1376, dopo un attacco da parte di una Lega ghibellina costituitasi in zona, ebbe il pretesto per liberare e poi portare sotto il proprio dominio questi territori.

La Repubblica concesse a Corniolo degli Statuti e permise agli abitanti di sfruttare i terreni prima appartenenti ai Conti, in modo da non lasciarli abbandonati. Questo per poco, poiché nel 1380 la Selva di Corniolo, per motivi di maggiore convenienza, fu data in gestione all’Opera del Duomo di Firenze.

Nel 1371 il castello è così descritto dal Cardinale Anglico: « E’ sulle Alpi in una valle, sopra un alto e inespugnabile monte. Ha una rocca ed una torre fortissima. C’è un’altra torre a un tiro di balestra, che è detta la Rovere. Questo castello è molto adatto alla guerra e conta cento focolari. Ha una strada maestra che va da Galeata in Toscana, passa fra il castello e la torre della Rovere, e rimane così circondata che non è possibile transitarvi senza il permesso degli uomini del castello, i quali ogni mese ricavano per provvigione della camera apostolica trenta fiorini. Appartiene al Conte Enrico del Corniolo.»

Questa descrizione fa emergere l’importanza del castello, che risulta anche il più popoloso di tutta la valle bidentina in questo periodo.

Nel XV secolo con le crescenti conquiste della Repubblica fiorentina e l’espansione dei suoi confini, la rocca di Corniolino iniziò però a perdere di importanza e il borgo fu messo alle dipendenze della Potesteria di Portico. Nel XVI secolo il centro della vita locale si spostò quindi nell’odierno borgo e qui si creò una nuova Chiesa, sempre con il titolo di S. Pietro, che nel 1625 divenne plebana. Di questa non restano tracce, nel 1914 fu infatti distrutta da una frana, la Chiesa odierna fu costruita tra 1922 e 1929 e conserva alcune delle opere d’arte presenti nella Chiesa più antica.

Nel 1913 Corniolo risulta nel Comune di Premilcuore e vi rimarrà fino al 1925, quando verrà spostato nel Comune di Santa Sofia.

Durante gli anni del secondo conflitto mondiale, nel nevoso inverno del 1944, i partigiani che si mossero dalle zone di Pian del Grado, crearono a Corniolo un Distretto, ovvero una zona franca in cui il normale svolgimento della vita fu garantito agli abitanti. Da questi ultimi veniva poi acquistato il frumento e le provviste necessarie per superare l’inverno. Dopo il passaggio dell’inverno, quando la posizione non poteva più essere tenuta, i partigiani si mossero in direzione di Strabatenza.

L’economia della zona, tipicamente montana, era basata più sul lavoro in foresta e l’allevamento, che sulla coltivazione di ampi territori a frumento, anche se questa coltivazione era presente per il sostentamento delle famiglie. Al giorno d’oggi si è cercato di puntare maggiormente su un’economia di tipo turistico.

La popolazione di Corniolo si aggirava sulle settecento unità già verso la fine del XVI secolo, e continuò a crescere fino a superare i mille abitanti a cavallo fra Otto e Novecento, oggi restano in questa Frazione poco più di duecento residenti.